La personalità psicopatica? Alla ricerca della soddisfazione a ogni costo
Mancanza di paura, di empatia e di sensibilità interpersonale: sono questi i tratti caratteristici di una personalità psicopatica, su cui si sono concentrati innumerevoli studi. Oltre a questi aspetti che esprimono una carenza, queste persone ne manifestano altri, legati in un certo senso al possesso di qualcosa che è in sovrappiù e non in meno: impulsività, tendenza all'assunzione di rischi e ricerca della gratificazione, che spesso sono ancor più legati al manifestarsi di comportamenti violenti e criminali.
Una ricerca condotta da neuroscienziati della Vanderbilt University, ha ora identificato una corralazione fra questi tratti della personalità psicopatica e un problema di funzionamento del sistema cerebrale della ricompensa. La ricerca, descritta in un articolo pubblicato su Nature Neuroscience, potrebbe aprire nuove prospettive per un trattamento farmacologico di questo disturbo.
"Spesso si pensa agli psicopatici come a criminali a sangue freddo che prendono ciò che vogliono senza badare alle conseguenze", osserva Joshua Buckholtz, primo firmatario dell'articolo. "Noi abbiamo scoperto che alla base di alcuni dei più problematici comportamenti associati alle forme psicopatiche, come gli atti di violenza, la recidività e il ricorso a sostanze d'abuso, può esserci un sistema della ricompensa iper-reattivo."
"C'è una lunga tradizione di ricerca sulle psicopatie che si è concentrata sulla mancanza di sensibilità alla punizione, e di paura, ma questi tratti non costituiscono dei buoni predittori di un comportamento violento o criminale", aggiunge David Zald, coautore dello studio. "I nostri dati suggeriscono che qualcosa può essere successo sull'altro versante del problema. Queste persone mostrano di avere una così forte pulsione verso la ricompensa, la carota, da soverchiare il senso del rischio e la preoccupazione per la punizione, il bastone."
Nel corso della ricerca alcuni volontari sono stati sottoposti a test per valutare il loro livello di tratti di personalità psicopatica, tratti che si dispongono lungo uno spettro di possibilità, al cui estremo vi è la caduta in un comportamento criminale, ma possono presentarsi anche in persone normali manifestandosi come tendenza alla manipolazione, all'egocentrismo e all'elevata assunzione di rischi.
In una prima parte dello studio ai soggetti è stata somministrata una dose di amfetamina mentre venivano sottoposti a una PET, per esaminare i livelli di risposta del sistema dopaminergico. "La nostra ipotesi era che i tratti psicopatici fossero legati anche a una disfunzione nel circuito dopaminergico della ricompensa", ha detto Buckholtz. "Coerentemente con quanto pensavamo, abbiamo trovato che persone con forti tratti psicopatici avevano un rilascio di dopamina quattro volte superiore al normale in risposta all'amfetamina."
In un secondo tempo ai soggetti è stato detto che avrebbero ricevuto una ricompensa monetaria se avessero eseguito un semplice compito, durante il quale sarebbero stati sottoposti a una risonanza magnetica funzionale. Di nuovo, nei soggetti con più elevati tratti di personalità psicopatica le aree della ricompensa, e in particolare il nucleo accumbens, erano molto più attive che negli altri volontari quando essi si prefiguravano la ricompensa monetaria.
"E' possibile che a causa di questa esagerata risposta della dopamina, una volta che arriva alla loro attenzione la possibilità di una ricompensa essi siano incapaci di reindirizzare la propria attenzione su ciò che c'è dopo", spiega Buckholtz. "Non è che non siano in grado di apprezzare i potenziali rischi, ma l'anticipazione o la motivazione della ricompensa sovrasta queste considerazioni." (gg)
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