L'origine delle guerre

Data: 26-07-2013

Le guerre sono spesso considerate come l'espressione più evoluta e organizzata di un'innata tendenza umana all'aggressività, già presente tra i nostri antenati. Un nuovo studio apparso su “Science” ribalta ora questa teoria – sostenuta tra gli altri da studiosi del calibro di Steven Pinker, Edward Wilson e Jared Diamond – suggerendo che i combattimenti tra gruppi siano comparsi in tempi relativemente recenti.

Il riferimento antropologico esatto sono le società di bande, la prima organizzazione sociale di cacciatori-raccoglitori nomadi secondo una classificazione classica proposta nel 1938 dall'evoluzionista Julian Steward, piccoli gruppi non più ampi di una decina di famiglie. E' a questo tipo di organizzazione che risalirebbe la nascita dei primi scontri letali tra gruppi per risolvere le controversie.

Douglas Fry e Patrik Söderberg, dell'Åbo Akademi University di Vasa, in Finlandia, hanno analizzato 148 casi di aggressione letale documentati nello Standard cross-cultural sample (SCCS) il più ampio database disponibile di documentazione etnografica sui cacciatori-raccoglitori nomadi. In particolare, i due ricercatori finlandesi si sono concentrati su 21 società di cacciatori-raccoglitori, tra cui Aranda e Tiwi (Australia), Kaska, Copper Inuit e Montagnais (Nord America), Botocudo, !Kung, Hadza e Mbuti (Africa), e Vedda e Andamanese (Asia meridionale)

E' così emerso che la maggior parte degli scontri ha avuto come protagonisti singoli individui e in effetti, secondo i ricercatori, quasi tutti gli eventi letali documentati andrebbero classificati come omicidi commessi da una sola persona.  Circa l'85 per cento dei casi analizzati ha coinvolto vittime e aggressori che appartenevano allo stesso gruppo. Inoltre, circa i due terzi di tutte le aggressioni letali sono attribuibili 

a faide familiari, competizioni per un partner - in nove casi, si è trattato di mariti che hanno ucciso le mogli - o esecuzioni decretate dal gruppo (per esempio punizioni in seguito a un furto). 

Al contrario, le prove di comportamenti di tipo bellico sono limitate, il che smentirebbe l'ipotesi che i primi uomini fossero costantemente impegnati nell'attaccare gli altri gruppi: uccisioni che coinvolgevano due o più aggressori sono state rilevate solo in sei società, e la maggioranza di esse riguardava i Tiwi australiani.  

Fino a che punto le odierne società di cacciatori-raccoglitori siano rappresentative dei comportamento dei primi esseri umani è però tutto da stabilire. Tuttavia, secondo Fry e Söderberg esse costituiscono comunque il miglior modello disponibile, che suggerisce come la guerra, intesa come scontro organizzato tra gruppi, non avrebbe radici evolutive ma sarebbe un'acquisizione recente della storia umana. 

 

http://www.lescienze.it/news/2013/07/20/news/origine_guerra_bande_cacciatori_raccoglitori-1749670/?ref=nl-Le-Scienze_26-07-2013


 

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